Più che un volontariato, quello che sto per presentarti, per me è stata una vera e propria lezione di vita appresa in Messico nella bella San Cristobal, culla del Movimento Zapatista.
Il viaggio in Messico mi ha portato a scoprire realtà a me lontane, e tra tutte ho il dovere di citare la Comunidàd Autonoma Zapatista Nuevo Poblado San Gregorio, dove ho svolto il compito di osservatore per i diritti umani per conto del Centro de Derechos Humanos Fray Bratolomé de las Casas (Frayba), con base a San Cristobal de las Casas nel Centro de Voluntairos Junax.
Premetto che non ha nulla a che vedere con workaway e tanto meno con le esperienze di volontariato in cambio di vitto e alloggio svolte in passato.
La situazione è delicata, quando si parla di protezione dei diritti umani è sempre delicata.
Per questa ragione, se sei veramente interessato all’argomento o magari pensi di poter partecipare attivamente all’interno di una comunità indigena zapatista, prenditi il tuo tempo e leggi con attenzione quello che ho da dirti.
Prima di entrare nel dettaglio della mia esperienza è bene chiarire alcuni punti fondamentali.
- Cos’è il movimento zapatista?
- Cos’è il Frayba?
- Cos’è Casa Junax?
- La mia esperienza a Nuevo San Gregorio
- Cosa possiamo fare?
Ecco il post Instagram e Facebook dove potrai trovare più foto e le sensazioni a caldo riguardo il mio volontariato nella Comunità Zapatista Nuevo San Gregorio, durante la mia permanenza a San Cristobal nella regione del Chiapas (Messico).
Volontariato in Messico San Cristobal e la lotta Zapatista: cos’è lo Zapatismo?
Il termine Zapatismo viene coniato dal nome dell’eroe popolare messicano Emiliano Zapata, comandante e personaggio di spicco della Rivoluzione Messicana.
Fino al suo assassinio (1919) Zapata Zapata combatté la dittatura e portò avanti le sue idee di libertà e giustizia invocando la restituzione delle terre ai contadini da parte di latifondisti e oligarchi dell’epoca.
Celebre la sua frase: “la terra è di chi la lavora”.
Le idee rivoluzionarie di Zapata fanno da sfondo all’odierno Zapatismo.
L’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) nato il 17 Novembre 1983 tra le montagne del Chiapas, nella zona della Selva Locandona, era inizialmente costituito da sole 6 persone (3 indigeni e 3 meticci), rimanendo in clandestinità fino alla marcia armata contro il Governo Messicano del 1° Gennaio 1994.
L’EZLN coniuga al suo interno le idee rivoluzionarie di Emiliano Zapata in una sorta di Marxismo di stampo anarchico indissolubilmente legato all’indigenismo Maya.
La matrice prettamente militare dell’EZLN cambia forma a partire dal 2006 portando alla luce la nascita di un nuovo Movimento Politico interno.
Lo scopo del Movimento diventa il raggiungimento del sogno di un Mundo Nuevo attraverso «la lotta per il lavoro, la terra, l’alimentazione, la salute, l’educazione, l’indipendenza, la democrazia e la giustizia»
Valori che possono apparire banali se non rapportati alla realtà in cui sorgono: il Chiapas, uno degli Stati più poveri del Messico.
Il 1° Gennaio del 1994 l’Esercito Zapatista, prevalentemente composto da indigeni, si rivela al mondo guidato tra gli altri da uno dei fondatori e lider carismatici del Movimento: il subcomandante Marcos (ad oggi Gaetano).
La data del levantamiento zapatista (1° Gennaio ’94) combacia con l’entrata in vigore del NAFTA (North America Free Trade Agreement), un trattato di libero scambio commerciale tra Messico, Stati Uniti e Canada, in contrapposizione con i principi zapatisti che rifiutano la globalizzazione.
Attraverso una marcia armata vengono conquistati in poco tempo ben sette comuni del Chiapas e dal palazzo municipale di San Cristobal de Las Casas viene presentata al mondo la Prima Dichiarazione della Selva Locandona in cui si dichiara guerra aperta al Governo Messicano.
Gli scontri tra Zapatisti ed Esercito Federale durano 12 giorni, causando perdite da entrambe le parti e l’indignazione della popolazione civile che, se pur abbracciando la causa zapatista, prende le distanze dall’uso della violenza.
Il 12 Gennaio del 1994 il Presidente Carlos Salinas ordina un cessate il fuoco aprendo un dialogo con i vertici Zapatisti, anche grazie alla mediazione della Diocesi di San Cristobal.
Dopo tre anni di lunghe trattative si giunge alla firma degli Accordi di San Andres assicurando una modifica della Costituzione Messicana in favore del riconoscimento dell’autonomia legislativa per le popolazioni indigene. Tali accordi non furono mai rispettati.
Negli anni a venire il cessate il fuoco è stato sistematicamente violato dal Governo Messicano attraverso l’uso della violenza per mano di agenzie paramilitari. La più tristemente famosa viene ricordata come Matanza de Acteal durante la quale furono assassinati 45 indigeni tzotzil (per la maggior parte donne, bambini e anziani) appartenenti all’associazione pacifista «las Abejas» (simpatizzante dell’EZLN) mentre pregavano nella chiesa del paese. Secondo i testimoni, gli autori del crimine furono circa 90 uomini armati oppositori dell’EZLN, ma il governo messicano condannò 20 indigeni che, dopo aver passato undici anni di prigionia, vennero messi in libertà per irregolarità nel processo.
Il Movimento, fin dalla sua fondazione, è stato un continuo crescendo, attirando negli anni l’attenzione nazionale e internazionale fino ad arrivare all’evento, tanto simbolico quanto concreto, del 2021 con lo sbarco in Europa della nave Montaña.
Cos’è il Frayba?
Il Centro per i Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas (Frayba) nasce il 19 marzo 1989 su iniziativa di Don Samuel Ruiz García, allora Vescovo cattolico della Diocesi di San Cristóbal de Las Casas, ritenendo necessario istituire un’organizzazione che potesse rispondere alle richieste di difesa dei Diritti Umani delle Comunità vicine.
Frayba è un’organizzazione civile senza fini di lucro, indipendente da qualsiasi governo, ideologia politica o credo religioso.
Lavora per la difesa e la promozione dei Diritti Umani, in un rapporto di mutua determinazione con i processi delle popolazioni e comunità indigene nello stato del Chiapas, con particolare attenzione alle questioni di esecuzione extragiudiziali, torture, detenzioni arbitrarie, sparizioni, sfollamenti forzati, attacchi a difensori dei diritti umani. Promuove, altresì, il diritto all’autodeterminazione e all’autonomia delle popolazioni indigene a partire dai loro diritti alla terra e al territorio.
Promuove il diritto all’autodeterminazione e all’autonomia delle popolazioni indigene a partire dai loro diritti alla terra e al territorio.
Il lavoro del Frayba è guidato dalla ricerca e costruzione dell’Altra Giustizia a partire dal recupero della Memoria Storica, della verità e della giustizia, seguendo e monitorando da vicino la situazione del permanente conflitto armato irrisolto in Chiapas.
Promuove la solidarietà attraverso le Brigate di Osservazione Civile (Brico) come meccanismo per prevenire attacchi alle comunità a rischio, introducendo volontari nazionali e internazionali direttamente all’intero delle comunità come arma di denuncia e azione presenziale.
Le Brigate nascono nel 1995 e sono strettamente legate alla levantamiento armado contro il Governo Messicano del 1° Gennaio 1994 da parte EZLN.
Volontariato in Messico San Cristobal e la lotta Zapatista: Casa Junax
Casa Junax è un Centro di Volontariato che fa da tramite e offre alloggio a tutte le persone che vogliono sostenere in maniera concreta le comunità indigene nelle zone rurali e urbane della zona di San Cristobal de Las Casas attraverso progetti sociali di zona.
È uno spazio che consente ai volontari nazionali e internazionali di mettersi in contatto con le Associazioni e Ong locali in modo tale da poter attuare sul territorio per il miglioramento delle Comunità Indigene.
Il lavoro di gestione, svolto da Junax, consente alle Organizzazioni Sociali con cui collabora di concentrare la propria forza lavoro direttamente sul raggiungimento degli obiettivi e sulla programmazione delle attività con il supporto dei volontari a disposizione, dal momento che le loro finanze non consentono loro di assumere professionisti del settore.
Casa Junax è stata anche la mia casa per i 3 mesi trascorsi a San Cristobal e non potrei consigliare luogo migliore per chi è in cerca di un angolo di mondo tranquillo in cui spendere il proprio tempo aiutando le Comunità locali in grave rischio sociale.
La mia esperienza a Nuevo Poblado San Gregorio
Nuevo Poblado San Gregorio è una piccola comunità zapatista composta da sole 6 famiglie…i compas.
Da 3 anni vive una situazione al limite del reale, tanto che si è reso necessario l’introduzione, al suo interno, delle Brigate Civili di Osservazione del Frayba.
Dal 2019 la piccola Comunità si vede minacciata quotidianamente da un gruppo di persone vicine soprannominate “gli invasori“.
Minacce di morte si susseguono a furti di appezzamenti di terra enormi, il tutto sigillato da quantità esagerate di filo spinato.
Le attività agricole dei compas sono state sospese a causa della mancanza effettiva di terra, dilaniata a suon di recinzioni.
Dei 158 ettari totali appartenenti in principio alla comunità solo 2 ne sono rimasti disponibili.
Qui ho passato 15 giorni insieme ad altri 4 volontari internazionali vivendo a stretto contatto con queste persone, con il compito di denunciare, attraverso foto, filmati e appunti, la violazione dei diritti umani che avvengono quotidianamente per mano degli invasori.
Premetto che prima di arrivare al poblado, siamo stai messi a conoscenza nel dettaglio di cosa saremmo andati incontro, attraverso una formazione del Frayba e del Nodo Solidale.
Ciononostante le minacce costanti a cui anche noi osservatori siamo stati esposti non mi hanno lasciato indifferente.
Minacce di morte, di violazione carnale, di lotta all’ultimo sangue…minacce che per fortuna sono rimaste solo minacce almeno fino alla fine del mio percorso nella comunità.
Il gruppo Brico venuto dopo di noi, di fatto, ha dovuto lasciare il campamento anzitempo, a causa di un’azione forte da parte degli invasori: un sequestro di persona avvenuto sulla strada che conduce alla comunità.
Dopo anni di presenza Brico, a rotazione quindicinale, il Frayba ha deciso di sospendere le Brigate perché il rischio per l’incolumità dei volontari si è fatto troppo alto.
Nonostante ciò le famiglie di Nuevo San Gregorio sono ancora lì a combattere silenziosamente la guerra altrui, a sognare un mondo di pace dove vivere liberi.
La sensazione d’impotenza è tanta ma nonostante ciò continuare a parlarne e a denunciare quello che sta accadendo non è mai inutile.
In fondo uno dei compiti principali a cui siamo chiamati noi ex Brico è quello di riportare nella nostra terra d’origine quello che accade a Nuevo San Gregorio, sbandierare al mondo la lotta dei compas zapatisti nelle verdi montagne del Chiapas, rendere tutti partecipi di una realtà tanto triste quanto anonima.
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Volontariato in Messico San Cristobal e la lotta Zapatista: Cosa possiamo fare?
La maniera più utile per poter aiutare attivamente Nuevo Poblado San Gregorio è quella di rimanere n contato con Frayba e diffondere il comunicato creato da noi ex Brico a tutti gli enti di competenza che possono rivelarsi d’aiuto: ambasciate, ONG, gruppi autogestiti, consolati, militanti politici e sociali e tutti coloro che potrebbero diffondere ancor di già questo documento di denuncia.
Un altro modo altrettanto concreto è quello di metterti in prima linea partecipando alle Brigate di Osservazione come volontario. Anche se al momento l’attività a Nuevo San Gregorio è sospesa, ci sono altre comunità legate al Frayba che ne hanno altrettanto bisogno (la Brico ad Acteal è al momento attiva).
Infine per saperne di più e contribuire in maniera indiretta alla causa di Nuevo San Gregorio posso consigliarti il mio libro: Diario di un gringo zapatista.
Nel libro racconto in maniera dettagliata e personale tutta la mia esperienza all’interno della comunità. Una fetta di tempo sospesa fuori dal mondo, tra antiche pratiche Maya miste all’odierno Cristianesimo, arrivando a sperimentare il concetto di comunità senza veli, rivalutando totalmente la parola RESISTENZA.
Parte dei ricavati andranno direttamente al Centro de Voluntarios Junax in modo da favorire l’implemento del numero dei volontari nella città di San Cristobal de Las Casas e le zone rurali del Chiapas, per un aiuto concreto alle popolazioni indigene e i gruppi sociali più svantaggiati.