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Cosa vedere ad Ayutthaya: l’antica capitale del Buddha

by Carlo De Pascalis

La Thailandia non è solo spiagge paradisiache e paesaggi mozzafiato, tra le cose da vedere senza dubbio spicca l’antica capitale Ayutthaya, un autentico museo a cielo aperto dove il Buddha regna sovrano tra la pace dei sensi e la leggerezza di un eterno sorriso.

Ayutthaya fu la capitale dell’omonimo Regno dal 1351 al 1767 da cui nacque il successivo e più conosciuto Regno di Thailandia. Quello che rende questo luogo quasi magico è il suo Parco Storico dichiarato patrimonio dell’umanità nel 1991.

All’interno del Parco vengono conservate le rovine della città, sopravvissute ad un atroce assedio da parte vicini Birmani nel lontano 1767, che di fatto ne dichiararono la caduta.

Iconiche sono le statue dalla testa mozzata e il Buddha nell’albero.

Camminare in questo luogo dona una sensazione di pace davvero indimenticabile, i piccoli laghetti si fondono al silenzio delle statue, mute e senza testa, che non trasmettono dolore ma sana beatitudine. Una sensazione difficile da spiegare. Il sole si china sui grandi stupa regalando un gioco di ombre e colori dal sapore antico e pur vivo nel suo calore con il Buddha ogni presente negli angoli nascosti di una città ancora viva a dispetto della sua odierna realtà.

…c’è molto di più dietro ad un semplice sorriso…

Vediamo più da vicino alcune di queste meraviglie:

Cosa vedere ad Ayutthaya: la testa del Buddha nell’albero

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Le radici stringono il tutto

La testa del Buddha nell’albero è una delle figure più iconiche della città di Ayutthaya e si trova precisamente di fronte al Wat Mahathat (maps).

Il perché della sua esistenza è avvolto nel mistero ma due sono le leggende principali che circolano sul suo conto.

La prima è forse quella meno nobile seguita dagli scettici e i realisti figli del nuovo millennio. Si racconta che durante l’assedio dei Birmani le statue del Buddha vennero mozzate della loro testa (cosa ben visibile all’interno del sitio) ma una, nel cadere, venne nascosta nell’albero presumibilmente da un ladro o da un contadino per un tardivo recupero che ovviamente non è mai avvenuto. Il passare del tempo ha modellato le radici dell’albero intorno alla testa senza danneggiarla.

La seconda leggenda è quella più affascinante. L’albero in questione non è un albero normale, si tratta di un Ficus Religiosa (Bodhi), pianta sacra per molti popoli tra cui gli induisti e i buddisti. Pensate che fu proprio sotto l’ombra di uno di questi alberi che Siddartha raggiunse l’illuminazione convertendosi in Buddha e, secondo la leggenda, le radici dell’albero della vita arrivano fino a qui mantenendo intatta la testa del Buddha come forma di unione.

Che sia vera la prima o la seconda sta di fatto che la testa è incastonata nell’albero come fosse una pietra preziosa dall’eterno sorriso.

Per visitare questa meraviglia bisogna pagare un entrata di 50 baht (1,40 €).

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Il Buddha sdraiato

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Alle volte è ricoperto da una tunica giallo arancio

Poco fuori dal Parco Storico è possibile raggiungere il Wat Lokaya Sutharam (maps) dove alberga un imponente statua del Buddha sdraiato. Con una lunghezza di 46 metri ed un’altezza 8 metri la statua non passa di certo inosservata.

L’ingresso è gratuito.

Cosa vedere ad Ayutthaya: il Buddha sull’isola

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In tunica

Un canale d’acqua separa questo piccolo isolotto da tutto il resto della stabilimento e all’interno di un vecchio tempio privo di tetto si trova il Wat Worachettharam (maps).

Un Buddha solitario ne presiede la casa sempre carico di offerte, incensi fiori e frutta non mancano mai.

Proprio in questo tempio, così particolare, ho meditato di fronte alla statua accedendo tre incensi come vuole tradizione. Di questo Buddha non conservo solo il ricordo ma anche un piccolo ciondolo, comprato da una signora anziana e minuta incontrata per caso all’interno del complesso. Il ciondolo raffigura un Buddha in meditazione ed ormai è parte integrante dei miei capelli.

Insieme a Michela (segui i suoi viaggi su Instagram e Facebook)

Per la visita della città è consigliabile noleggiare un motorino oppure una bicicletta, anche se è fattibile tutto a piedi a seconda delle temperature che incontrerete.

Consiglio vivamente di fare le cose con calma e non accelerare i tempi durante la visita alle rovine per non perdere il senso del tutto.

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