Sembra un paradosso, il ritorno da un viaggio solo andata. Come è possibile?
La risposta è piuttosto semplice, non è possibile. Una volta presa la decisione di lasciare tutto e perdersi in questo fantastico mondo non si può tornare indietro, la mente continuerà il viaggio altrove. Assaporata la bellezza dell’ignoto, del nuovo, del diverso…nulla sarà più come prima.
- La fine del mio viaggio?
- Perché ho deciso di tornare, sarà stato il covid-19?
- Sarà veramente la fine del viaggio?
La fine del mio viaggio solo andata?
Partivo il 5 Novembre 2019 direzione Est, con la convinzione che sarai tornato chissà quando seguendo il sorgere del sole, terminando il mio giro del mondo senza mai voltarmi indietro.
Un viaggio di sola andata apparentemente senza ritorno.
Invece eccomi qui, giorno 22 Luglio 2020, seduto in un bar nell’aeroporto Orly di Parigi, chiedendomi quante Bastos (sigarette laotiane) sarei riuscito a comprare con il corrispondente in euro equivalente a un semplice Cappuccino. Un cappuccino 4,50 euro, avrei comprato 10 pacchetti di sigarette, non esagero, le sigarette il Laos costano 0,45 euro.
Sono qui seduto con la mia ormai inseparabile compagna di viaggio (vedi post su facebook), uno dei regali più grandi che mi porto dietro da questa fantastica avventura durata la bellezza di 258 giorni.
Ho visitato 7 Stati differenti, in ordine:
Culture diverse che ho cercato di condividere con entusiasmo anche se a volte le differenze con la mia cultura d’appartenenza erano abissali.
Ricordo lo sgomento degli abbracci in pubblico in Giordania che fa a pugni con la crescente apertura mentale dei più giovani attivisti sociali. La silenziosa battaglia del Palestinese che mi accompagnò a Betlemme con la paura sulle labbra quando pronunciava il nome del suo popolo. L’indifferenza degli ebrei più radicati nascosti dal buffo copricapo. L’entusiasmo del mio compagno egiziano aperto alla vita ma chiuso a tutto il resto dietro all’ombra delle Grandi Piramidi. Il rito di cremazione indiano sulle rive del Gange con i corpi che bruciano all’aperto e le donne escluse per non offendere gli Dei risparmiandoli dalle giuste lacrime. La continua ricerca del sorriso sulle labbra dei Thailandesi. Ed infine la lentezza diventata Istituzione in una perla nascosta agli occhi del mare chiamata Laos.
Tante cose sono successe in questi 9 mesi, potrei consumare la tastiera a furia di scrivere.
…il viaggio continua nella mia mente…
Perché ho deciso di tornare, sarà stato il covid-19?
Molti viaggiatori incontrati lungo il cammino hanno messo fine al loro viaggio di solo andata con giusta causa.
Nessuno e dico nessuno si aspettava potesse accadere quello che è accaduto: una pandemia mondiale.
Viaggiatori di lunga data non hanno retto l’imposizione di uno stop, la privazione di una libertà quasi assoluta che ti porta a stare fermo in luogo controvoglia. Ci sono persone che proprio non riescono a stare ferme, li capisco e anche io a dirla tutta non me la sono passata per niente bene, sapendo di non poter continuare il mio viaggio per chissà quanto ancora, bloccato in Laos per 5 mesi.
Eppure non è stata questa la motivazione. Avevo fatto i conti ed ero più che disposto a rimanermene in quel luogo sperduto da qualche parte nel Sud-Est Asiatico, aspettando che una qualsiasi frontiera aprisse le porte al Mondo. Potevo attendere e sfruttare ancora quei luoghi per vivere una vita differente da quella già vissuta.
No non è stato il Covid, anche se mi piacerebbe pensarlo.
…nella vita ci sono priorità, alcune vengono prima di noi…
Il Tempo è il nostro bene più prezioso, non è infinito, ed è questo che lo rende così importante, decidere con chi condividerlo è la scelta più grande che io abbia fatto.
Qualcuno a casa ha bisogno di me più di quanto io abbia bisogno di tutto il resto.
Circostanze che mai avrei potuto immaginare, mi hanno messo di fronte a un bivio…scegliere. Io che di solito mi lascio trasportare dagli eventi, senza mai paura delle conseguenze, ho dovuto scegliere tra l’amore per il mio sogno e un amore più grande, un amore primitivo, un amore incondizionato.
…ed è così che l’impossibile diventa possibile, il viaggio appare più grande e il ritorno assume la forma di un Cappuccino troppo caro...
Sarà veramente la fine del viaggio?
La risposta assume la forma del mio sorriso più bello, conservato gelosamente per le occasioni importanti.
Mi ritrovo nei pensieri del vicino passato, quando mi chiedevo se fossi veramente pronto per un viaggio del genere, il giro del mondo, ero preparato ma non ero pronto. E oggi ribadisco il concetto sono preparato a tornare ma non sono ugualmente pronto. Ci sono cose a cui non sarò mai pronto, forse è un limite o forse una spinta in più.
Una volta fatto il grande passo è impossibile tornare indietro, la sete di conoscenza è implacabile, crea dipendenza, una sana dipendenza alimentata da una curiosità quasi infantile.
Ci sono ancora tante cose da vedere, tanti sconosciuti in lista d’attesa per un sorriso amico, troppa vita aspetta ancora di essere vissuta.
Le sorprese reali superano di gran lunga la mia già fervida immaginazione. Ed è così che prendo il mio tempo, lo guardo come fosse un tramonto senza fine e non smetto di pensare a quale sarà la mia prossima avventura, perché a breve ci sarà.
Faccio tesoro di tutto ciò he ho vissuto e torno a casa con una convinzione nuova:
Alle volte un singolo abbraccio vale più che un interminabile viaggio.