Raggiungere Ramallah partendo da Gerusalemme è semplicissimo, come sempre i bus non mancano.
Ramallah è una città piena di vita, capitale de facto della Palestina, la maggior parte degli organi governativi e amministrativi hanno qui la loro sede. Ramallah è una città frizzante, in passato veniva chiamata la Parigi della Cisgiordania, dato il suo alto numero di bar e ristoranti che affollano le strade. La situazione oggi è un po’ diversa anche se l’indole “festaiola” non è affatto sparita.
Da Gerusalemme a Ramallah in bus: come ci arrivo?
Da Gerusalemme è molto semplice raggiungere Ramallah in bus.
Raggiungete innanzitutto la Porta di Damasco (maps), uscendo dalla città vecchia lasciatevi la Porta alle spalle, attraversate la strada e proseguite dritti un centinaio di metri, troverete la stazione degli autobus (maps).
Il bus per Ramallah è il numero 231, costo del biglietto è di 7.60 shekel (poco meno di 2 euro) e la durata del viaggio è di circa 30/40 minuti. Gli autobus per i territori Palestinesi sono gestiti da una compagnia araba, quindi lavorano tutti i giorni anche nello Shabbat (venerdì e sabato), le corse partono delle 6.30 fino alle 21.00 (chiedete comunque all’autista in caso di cambio)
Dovete portare con voi il passaporto, necessario in quanto Ramallah fa parte della Palestina, quindi attraversate il chekpoint israeliano dove vi verrà chiesto il documento. Il passaggio è tranquillo a dispetto dell’armamentario della polizia israeliana, noterete la differenza di trattamento tra i passeggeri sopratutto al ritorno, i cittadini palestinesi vengono fatti scendere dall’autobus per un controllo più approfondito per una sorta di sicurezza interna.
Cosa fare a Ramallah?
Vale la pena visitare il Yasser Museum Arafat, dove viene raccontata la storia del popolo palestinese e del suo leader indiscusso Yasser Arafat, aperto dal Martedì alla Domenica, orario 10.00/17.00, all’interno del museo si trova un mausoleo di notevoli dimensioni in marmo bianco, che conserva le spoglie del Presidente Palestinese, in attesa che un giorno possa essere trasferito nella Santa Gerusalemme.
Imprescindibile un giro al mercato nel centro città, dove le urla dei commercianti sembrano venire da ogni angolo di strada! I mercati sono la parte che più preferisco di questi luoghi, la vita quotidiana scorre tra i banchi di frutta e verdura, e si possono fare conoscenze interessanti!
La sera potete scegliere uno dei tanti bar e ristoranti che fiancheggiano le strade del centro per assaporare le pietanze locali. A differenza di altre città palestinesi qui è possibile trovare dei bar che servono alcool.
L’accoglienza palestinese
Qui ho avuto la fortuna d’incrociare Jassir palestinese Doc! L’ho incontrato per caso fuori dalla Moschea nel centro città, mentre titubante cercavo di scattare qualche foto. Jassir mi invitò a entrare e in poco tempo mi ritrovai a pregare per la prima volta in una moschea, ovviamente la mia goffaggine prese il sopravvento e al primo inchino i miei capelli finirono sulla testa del mio compagno di preghiera mentre tutto il resto della zaino se ne uscì allegramente fuori rotolando un po’ ovunque, ma nessuno batté ciglio, sorrisi e risate a parte. Finita la preghiera ci scambiammo tutti una calorosa stretta di mano.
Usciti dalla Moschea Jassir mi chiese se avevo fame, ovviamente dissi di si (non è mai né troppo tardi né troppo presto per mettere qualcosa sotto i denti), mi portò a mangiare in un ristorante del centro, il signore che ci serviva non finiva di portare roba al tavolo! Insalata araba, riso, zuppe e zuppette, yogurt e peperoni e un bel mezzo pollo lì piantato sul vassoio, c’era talmente tanta roba che ho dovuto chiedere un contenitore per finire il resto la sera a casa.
Jassir non toccò cibo a parte il caffè turco, si saziava di parole, parlava a non finire, di suo fratello e di suo padre, di quanto li mancasse la casa in campagna e i sorrisi di sua madre scomparsa da pochi anni, mi raccontava della sua vita come ci si racconta ad un amico che non si vede da tempo, sempre con il sorriso stampato sul volto ripetendo lentamente le parole quando s’accorgeva che avevo perso il filo del discorso. A fine pasto credevo che avrei dovuto vendere un rene per pagare tutto quel ben di Dio (non avevo ancora capito che la Palestina è molto più economica d’Israele), invece fu Jassir a incaricarsi del conto. Finito di mangiare andammo nel suo negozietto al centro del mercato dove mi presentò i suoi amici e mi riempì lo zaino di cioccolate e caramelle…un accoglienza del tutto inaspettata!
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Avevo sentito parlare della generosità palestinese ma non mi aspettavo tanto! Jassir è una persona sicuramente di buon cuore, in cambio di tutta quella ospitalità gli regalai un origami a forma di cigno con un pezzetto di carta portato via dal ristorante, la sua espressione mentre costruivo questo piccolo volatile era un misto tra stupore ed eccitazione per il piccolo regalo che nasceva davanti a i suoi occhi. Jassir un grande!
Se state soggiornando a Gerusalemme consiglio di approfittare della visita a Ramallah per acquistare qualsiasi cosa, tutto è più economico in Palestina rispetto il ricco Israele!
La visita a Ramallah rende il viaggio più interessante di quanto si possa immaginare.
Una guida che potrebbe tornare utile durante il vostro viaggio per avere le idee più chiare su cosa visitare ed ottimizzare i tempi potrebbe essere quella della Lonely Planet dedicata a questa terra.
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